L’autore è stato testimone diretto di fatti salienti che hanno inciso sulla geopolitica mondiale: la Rivoluzione iraniana, gli attacchi alle Ambasciate occidentali, il personale dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Teheran preso in ostaggio, i drammatici tentativi americani di liberarli, le Rivoluzioni delle “Primavere Arabe” in Egitto, Libia, Siria, Iraq. Tra le due, le sanguinose guerre civili in Somalia e in Sudan, gli anni in Libia e il difficile rapporto con Gheddafi, le guerre di indipendenza dei Peshmerga sulle montagne del Kurdistan e dei Tuareg nei deserti del Sahara. La storia personale che si intreccia con la grande Storia in un groviglio di sentimenti quasi mai netti, dove a volte è difficile distinguere il bene dal male, perché i popoli non sono mai entità astratte, ma composti da individui con le loro vite da portare avanti anche nelle situazioni più tragiche. E in quest’ottica a volte si scoprono le vere ragioni che stanno dietro al malcontento di un paese, la rabbia, la delusione e la lotta per la sopravvivenza.