Libri e Pubblicazioni dell’Ambasciatore d’Italia.
Storia e cultura dei Paesi arabi e asiatici,
luoghi in cui ha vissuto a lungo.
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TRA GUERRE E RIVOLUZIONI
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Le isole della benedizioe (جزر النعيم)

Le isole della benedizioe (جزر النعيم)

editore: Sharqiyat
luogo: Cairo
anno: , 2012
lingua: Arabo
collana: ..........
numero di pagine: 447
copertina rigida con sovraccoperta plastificata; inserti fotografici; mappe e cartine geografiche
formato: ..........
ISBN: ..........

(di Cristiana Missori) (ANSAmed) - ROMA, 27 DIC - Negli ultimi decenni il deserto egiziano e il modo di attraversarlo sono molto cambiati. "Desertomania" e turismo d'avventura fuori controllo, eco-residenze che di 'eco' non hanno poi molto, ne hanno deturpato il delicato ecosistema. Al deserto egiziano, o per meglio dire, ai tre deserti egiziani (quello orientale, quello occidentale e il Sinai), Claudio Pacifico, viaggiatore-ambasciatore (musafir e safir, parole che in arabo hanno la stessa radice) dedica un intero volume: 'Le Isole della Benedizione. Viaggi nella storia e nel deserto dell'Egitto'. Edito dall'editrice Dar Sharqiat, il libro riprende e approfondisce aspetti già trattati in ''Dieci anni in Egitto, Libia e Sudan'', (ed. Edimond), due volumi dedicati al Sahara. La novità risiede nel fatto che per la prima volta, come lo stesso Pacifico fa notare ad ANSAmed, un suo libro viene tradotto (da Naglaa Waly) e pubblicato in arabo. Un nuovo tassello nel rafforzamento dei rapporti culturali tra Italia ed Egitto, ma anche l'ennesimo omaggio alla magnificenza, al grande fascino, alla ricchezza storica e archeologica, nonchà al misticismo, del deserto egiziano. Sicuramente il Sahara visto dai grandi esploratori e viaggiatori italiani di fine Settecento e inizio Ottocento come Bernardino Drovetti o Giovanni Battista Belzoni, e studiosi quali Ippolito Rosellini, soltanto per citarne alcuni, non e' certo quello di oggi. Il turismo di massa dell'oasi di Baharia o quello di qualche resort etno-chic di Siwa non hanno molto a che fare con le immagini regalate agli appassionati di letteratura di viaggio dai racconti di Pierre Loti. Per giungere a tempi piu' o meno recenti, anche quelle restituite nelle migliaia di pagine scritte dal capo della missione italiana al Cairo in oltre 40 anni di viaggio attraverso questo e altri deserti del mondo, differiscono di gran lunga da quelle ancora stampate nei suoi occhi quando per la prima volta giunge a Timbuctu. ''Probabilmente - afferma Pacifico - il deserto di Timbuctu che ho visto io ormai quarant'anni fa era uguale a quello che videro gli esploratori 80 anni prima. Il deserto oggi e' cambiato, ma in peggio''. La più grande offesa al deserto e per le popolazioni che lo abitano, fa notare l'autore, e' la Parigi-Dakar. ''Per questo, e' necessario correggere questo degrado''. Grazie a politiche di sviluppo turistico piu' oculate, ma soprattutto attraverso la creazione di Parchi nazionali. In questo, ricorda il diplomatico, il governo italiano e la Cooperazione si sono molto adoperati, come dimostrano gli ultimi progetti di sviluppo e missioni di studio e di restauro dei dipinti di Wadi Sura e della grotta Foggini/Mestekawi nel Parco del Gilf Kebir. Anche la sicurezza nel deserto e' molto cambiata. ''Paradossalmente - aggiunge Pacifico - viaggiare in epoche passate era meno pericoloso di oggi. ''I circa ottomila chilometri del Sahara sono in parte divenuti terra di nessuno'', rimarca. ''La crisi in corso in Mali ne e' l'ennesimo esempio''. A essere colpevoli, sottolinea Pacifico, sono i Paesi della regione e quelli occidentali. (ANSAmed).