"Ogni mattina è sempre uguale... svegliarsi in un luogo diverso del vasto deserto... uscire dalla propria tenda... e trovarsi nello splendore vergine del mattino... stendere le braccia... stiracchiarsi mezzo nudo nell'aria fredda e pura... poi, sulla sabbia, arrotolare il proprio turbante... e rivestirsi con i veli di lana bianca... inebriarsi di luce e di spazio... conoscere, al risveglio, la spensierata ebbrezza... soltanto di respirare... soltanto di vivere..." (Di Pierre Loti, da Le Desert) Dai ricordi di un avventuroso viaggio della giovinezza, lontano nel tempo, riemerge un mondo scomparso: Timbuctù la 'misteriosa' Regina delle Sabbie, leggenda dei perduti Regni Sahariani e degli Imperi Neri, mito della grande esplorazione ottocentesca. La storia delle carovane sahariane, dei viaggiatori arabi del Medio-Evo e dei mercanti italiani delle Repubbliche marinare. L'epopea romantica dei grandi esploratori. I Tuareg con il mistero delle loro origini e le storie di Erodoto, Platone ed Atlantide; con i loro codici di onore e cavalleria, di razzia e poesia. Signori del deserto, in guerra contro tutti gli invasori, a cominciare dalle Legioni di Roma. E, mano a mano che si sviluppa il racconto, l'autore si abbandona anche ad una rivisitazione delle più grandi opere di tutti i tempi, romanzi, saggi, diari e giornali di viaggio, scritti sul deserto. Di essi ricorda i brani più suggestivi e ci offre anche una carrellata antologica che finisce per trasformare il libro in un policromo racconto a più voci e in un vero e proprio 'Breviario del deserto'. Un Breviario da tenere sul comodino o a portata di mano nei nostri viaggi sahariani, e su cui ritornare e riflettere per cercare di capire e scoprire sempre più a fondo, nelle sue profondità e poliedriche valenze, quel misterioso e inesplorato universo che ancora oggi rimane il Sahara, immutabile e sconfinato topos della fuga e dell'alienazione, dell'avventura e del sogno, della vita e della morte.